BADOLATO NEWS

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Presunta detenzione abusiva di equini
28/12/2021
Il 22 dicembre 2021 i Carabinieri Forestali e i veterinari dell'ASL di Soverato effettuavano un sopralluogo presso l'abitazione dei coniugi Nisticò-Gallelli a Badolato in località Chianti, al fine di verificare la presunta detenzione abusiva di due cavalli sconosciuti all'anagrafe equina. Giunti sul posto i militari dell'arma constatavano l'esistenza di una stalla in perfetto stato, nonchè la presenza di fieno fresco nella mangiatoia. Il sig. Giacomo Nisticò, che ammetteva di essere proprietario dei cavalli, pur dichiarando di essersi sbarazzato degli stessi, non riusciva però a fornire ai militari l'obbligatorio passaporto equino, il codice stalla, nonchè la relativa iscrizione all'anagrafe equina presso l'ASL. L'uomo inoltre non produceva nemmeno i documenti che provano il passaggio dei detti cavalli a soggetti terzi (così come da lui dichiarato), veduto il fatto che per legge il passaporto equino serve proprio per seguire l'intera vita del cavallo, ovvero tutti i suoi passaggi di proprietà, e ciò al fine di monitorare il loro stato di salute onde scongiurare malattie mortali anche per l'uomo. I carabinieri hanno infine proceduto ad accertamenti relativamente alla detta stalla, dato che si sospetta essere priva di opportuna scia (documentazione abilitativa), così come sembrerebbe priva di scia la pavimentazione d'ingresso della stessa abitazione Nisticò-Gallelli, che sorgendo accanto al fiume sarebbe dunque inevitabilmente soggetta a vincolo idrogeologico. Consultando il Registro Anagrafico di Badolato, il Giacomo Nisticò risulta essere marito di una delle figlie del boss Vincenzo Macineju (quest'ultimo condannato in cassazione per vari reati aggravati dalla modalità mafiosa, dunque attualmente detenuto). Il sig. Giacomo Nisticò a sua volta venne arrestato assieme ad altre 7 persone nell'operazione denomianta “Pietranera”, condotta nel dicembre 2017 dalla Squadra mobile della Questura di Catanzaro, a firma del giudice Nicola Gratteri, per le estorsioni subite dai baroni Lucia ed Ettore Gallelli di Badolato, nonchè di recente denunciato dagli stessi per Stalking, per aver affiancato membri riconducibili al clan Gallelli -Macineju in atti persecutori contro le loro attività, attraverso denuncie, esposti, richieste di accesso agli atti presso il comune di Badolato, segnalazioni presso ARCEA, l'ASL, l'ASP, il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, la Regione Calabria, e altri enti, nel solo, unico, tentativo, di danneggiare i baroni Gallelli e le loro aziende, strumentalizzando dunque a loro uso e consumo la pubblica amministrazione a questo unico scopo. Fonte: denuncia.

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