Messa annuale per Papa Giovanni X Cenci a castello Gallelli 28/05/2020 Il 27 maggio di ogni anno dal 2007 viene celebrata una messa nella cappella di Sant’Anna dei Parafrenieri a castello Gallelli per commemorare i 1095 anni dalla morte di papa Giovanni X Cenci (Tossignano, 860 circa – Roma, 929). Membro della nobile casata Cenci (antenato quindi in linea materna dell’attuale baronessa Isabella Corsi di Turri e Moggio, che il 09.06.2007 ha sposato il barone Ettore Gallelli di Badolato). E’ stato il 122º papa della Chiesa cattolica dal marzo 914 al 27 maggio 928. Passato il pericolo esterno, Giovanni si poté concentrare sul governo della Chiesa. Oltre ad intervenire in seno a diatribe sorte nella Chiesa franca, il pontefice dovette prendere posizione anche nelle questioni matrimoniali dell'imperatore bizantino Leone VI (886-912) il quale, pur di avere un erede maschio, si era sposato per la quarta volta, contraendo un matrimonio considerato alla stregua di concubinaggio da parte del clero bizantino. Entrato dunque in contrasto con il patriarca Nicola il Mistico, Leone VI lo depose ma, dopo la morte dell'imperatore (912), Nicola entrò a far parte del consiglio di reggenza in nome di Costantino VII Porfirogenito, il figlio avuto da quel quarto matrimonio. Nicola, per salvare l'unità dell'Impero e mantenere la concordia con la Chiesa bizantina, giunse ad una formula di compromesso, che condannava, come principio generale, il quarto matrimonio, ma convalidava in via eccezionale quello di Leone VI che aveva consentito di dare un erede al trono. Il Patriarca scrisse dunque tra il 920 e il 921 a Giovanni X, chiedendogli un parere in merito; Non si conosce la risposta del papa (in Occidente, comunque, si era più tolleranti che in Oriente riguardo alla tetragamia), che però non dovette essere negativa se è vero che dopo quello scambio epistolare ripresero buoni rapporti tra Roma e Costantinopoli.
Nel periodo in cui la sua autorità fu maggiormente riconosciuta, Giovanni si adoperò per rafforzare la propria posizione nei territori dell'ex impero carolingio, presiedendo sinodi tramite legati, oppure intrattenendo relazioni con i vescovi d'oltralpe. Ne sono esempio le lettere che inviò ai vescovi di Rouen e di Reims sul modo di trattare i Normanni convertiti al cristianesimo, nonché la presidenza assunta nel sinodo di Hohenaltheim sulla riforma dei costumi ecclesiastici.
Negli anni di tranquillità seguiti alla sconfitta dei Saraceni Giovanni X poté tra l'altro procedere al completamento della ricostruzione della Basilica del Laterano, in parte distrutta da un terremoto verificatosi negli ultimi anni del secolo precedente e non ancora interamente restaurata, e al potenziamento della schola cantorum. Assegnò la cattedra vescovile di Cesena, una città della Romagna, a Mauro, suo nipote.
*In foto lo stemma dei Cenci.
Fonte:https://it.wikipedia.org/wiki/Papa_Giovanni_X