La banca dei principi Torlonia come quella dei baroni Gallelli 08/06/2023 La Banca del Fucino, storica banca privata romana fondata nel 1923 dai principi Torlonia, compie oggi 100 anni (1923-2023).
La banca opera tutt’oggi nella Città metropolitana di Roma Capitale e nel resto del Lazio, in Abruzzo, nelle Marche, in Sicilia e in Lombardia.
Dal 2019 fa parte del gruppo bancario Igea Banca, ma fu però fondata nel 1923 da Giovanni Torlonia, terzo principe del Fucino, per finanziare le attività economiche nei territori abruzzesi interessati dal prosciugamento e dalla bonifica del lago Fucino. La sede centrale si trova nel centro storico di Roma in via Tomacelli. Nel 2010 la Banca del Fucino ha inaugurato la nuova direzione generale e gli uffici di presidenza nel palazzetto Baschenis Borghese, restaurato accuratamente per l'occasione. Dal 2014 la banca si è dotata di una divisione private banking e delle due relative sedi di Roma e Milano. Nel dicembre 2017 è scomparso all'età di 92 anni Alessandro Torlonia, presidente onorario della banca dopo esserne stato presidente per decenni, a partire dal 1947. All'inizio del 2018 viene avviata una trattativa con la società di riassicurazione di Panama, Barents Re, per un ingresso nel capitale che equivale a un salvataggio a causa di oltre 300 milioni di crediti deteriorati. Il progetto prevedeva un aumento di 50 milioni di cui 20 milioni versati dai Torlonia e la cessione dei crediti deteriorati. Nell'ottobre 2018 Barents Re si ritira. La banca, assistita dalla banca internazionale Rothschild, valuta l'ingresso di nuovi investitori. Nei primi mesi del 2019 la soluzione: Banca del Fucino, con un patrimonio negativo di 1,9 miliardi di euro e quindi con una situazione economica compromessa, vara un aumento di capitale da 200 milioni che sarà sottoscritto da Igea Banca. L'operazione prevede l'aggregazione e la fusione della Banca del Fucino in Igea Banca, presieduta dall'ex direttore generale della Rai Mauro Masi. La Banca del Fucino diviene la capogruppo del nuovo gruppo bancario Igea Banca e controlla Igea Digital Bank S.p.A., tra le prime banche italiane specializzate in lending alle piccole e medie imprese e ai professionisti attraverso una piattaforma digitale proprietaria, Pasvim S.p.A., intermediario finanziario specializzato in cartolarizzazioni (distressed assets & claims), e Tomacelli Immobiliare S.p.A., società dedicata alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del gruppo. Il gruppo bancario ha, inoltre, una partecipazione in E-Way Finance, società non finanziaria specializzata in investimenti nel settore delle energie rinnovabili. Il 27 ottobre 2020 il consiglio di amministrazione di Banca del Fucino ha approvato il nuovo piano industriale fino al 2023. Anche Badolato vantava storicamente una banca privata, quella fondata dai baroni Gallelli (in attività dal 5 ottobre 1860 al 10 settembre 1946). Venne fondata dal barone Giuseppe Lorenzo Gallelli (5 gennaio 1830-14 marzo 1888), latifondista e sindaco di Badolato per diciassette anni consecutivi, e fu una delle più note banche della provincia di Catanzaro. I Gallelli si interessarono al mondo bancario quando si accorsero di poter operare in regime di monopolio nella zona ionica del catanzarese, data la totale assenza di banche concorrenti, investendo quindi i loro soldi (frutto degli introiti derivati dai commerci agricoli generati dal latifondo di famiglia) in varie partecipazioni azionarie. In pochi anni il banco Gallelli dispose di denari da poter erogare in prestito con agevolati tassi d’interesse (già innovativi per l’epoca).
Il barone Giuseppe Lorenzo Gallelli morì il 14 marzo 1888 ma la sua morte non ebbe effetti particolari per la banca di famiglia, e la transizione verso il controllo del figlio Pasquale (17 gennaio 1866-10 settembre 1946) avvenne senza problemi.
Il barone Pasquale Gallelli consolidò le attività finanziarie della banca, reinvestendo a sua volta il denaro in nuove attività imprenditoriali, come ad esempio la costruzione a sue spese della famosa Centrale idroelettrica del Romito, realizzata nel nel 1920 nel comune di Isca sullo Ionio, su alcuni terreni di sua proprietà.
I soldi derivati dai contratti di fornitura elettrica stipulati col comune di Badolato, Isca, Santa Caterina, e Sant’ Andrea, nonché quelli stipulati con molte aziende e privati cittadini, vennero reinvestiti in altre ulteriori attività commerciali.
La fine del banco Gallelli si ebbe unicamente con la morte del barone Pasquale, avvenuta il 10 settembre 1946.
Fonte: https://it.wikipedia.org/wiki/Banca_del_Fucino
Fonte: https://www.baronigallelli.it/?p=banca_gallelli